Se fossi costretto a visitare uno dei tanti Black Holes nell’universo, quale sceglieresti ?
“Sceglierei di sicuro Sagittarius A”.
Certo, ci sono buchi neri più vicini rispetto al supermassiccio a 26 mila anni luce di distanza dalla Terra, situato al centro della nostra galassia, o sbaglio ?
“Quei buchi neri, essendo più piccoli, potrebbero essere in realtà più pericolosi, potrei essere fatto a pezzi se ci cadessi dentro. In un buco nero supermassiccio, potrei attraversare tutta la zona dell’orizzonte degli eventi senza che mi succeda alcunché. A chiunque, guardandomi viaggiare verso l’orizzonte degli eventi, il punto in cui nemmeno la luce può sfuggire all’immensa attrazione gravitazionale della ‘stella collassata’, sembrerei rallentare in modo esponenziale fino ad apparire congelato nel tempo. Ma dal mio punto di vista, il tempo continuerebbe a scorrere ad un ritmo normale, come confermato da tutte le teorie studiate nel corso della mia vita”.
Che cosa accadrebbe dopo aver attraversato l’orizzonte ?
“Non c’è ancora una risposta precisa, questo porta ad una parte della fisica governata da leggi puramente teoriche”.
Per quale motivo, a tuo avviso, alcuni di noi dovrebbero preoccuparsi di più dei buchi neri, seppur nessun membro della nostra specie rischia di visitarne mai uno e c’è già tanto di cui preoccuparsi sulla nostra piccola roccia che gira intorno al Sole ?
“Dobbiamo infondere stupore nei nostri figli. L’unico modo in cui possiamo ottenere una cultura che non promuova il pensare solo a se stessi, è insegnando loro a esplorare, meravigliarsi, domandarsi il perché delle cose, avere dei dubbi”.
La risposta del Dr. Gallo è diversa da quella di molti scienziati, gli stessi a cui viene chiesto perché dovremmo spendere soldi preziosi per scrutare lo spazio quando si potrebbe investirli nella parte della società meno fortunata. Una risposta comune è che la scienza astratta produce risultati che possono essere applicati praticamente sulla Terra per migliorare la vita di tutti. Anche se questo può a volte essere vero, per Luigi Gallo, si tratta dell’emozione della scoperta, del meravigliarsi della formidabile bellezza dell’universo durante i momenti fugaci che in esso ci concede.
“Non siamo venuti da un buco nero, ma ci siamo evoluti con lo stesso materiale di cui sono fatti”, ha detto.
“I buchi neri erano una volta, letteralmente, stardust (polvere di stelle). E così – ha aggiunto – tutti noi”.
Leggi anche Luigi Gallo – Leader nella costruzione dell’Hitomi – Osservatorio Spaziale ASTRO-H
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.